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  • venezia 1600
    Una storia a forma di ancora

Ancorati alla Tradizione,
facciamo rotta verso il Futuro

Geminiano Cozzi aveva solo 23 anni quando nel 1751 lasciò Modena per Venezia, portando con sé poco più che l’essenziale: una mente vivace, pronta a cogliere le sfide e le opportunità di un mondo in continua evoluzione.

Il suo spirito imprenditoriale trovò casa nella Serenissima, un luogo dove le acque inquiete dei canali riflettevano la vitalità dei commerci e culture provenienti da ogni angolo del globo.


Il suo viaggio di scoperta era solo agli inizi e già le sue imprese fiorivano rapidamente: dal commercio di coralli della Dalmazia, alla fornitura dei crogiuoli per la Zecca dello stato e degli altissimi tronchi di legno del bosco del Cansiglio per costruire le navi da guerra della Marina veneziana. Per Geminiano ogni attività rappresentava un nuovo porto in cui approdare, in ognuno dei quali dimostrava un talento eccezionale nell'identificare le opportunità più promettenti. In quindici anni, questo viaggio lo portò al suo tesoro più prezioso: la creazione della Manifattura per la produzione di raffinati oggetti in porcellana.

Conosciuta allora come l’”Oro bianco”, la porcellana era ambita dalle classi più agiate di tutta Europa e pertanto la sua fabbricazione era un segreto da custodire a tutti i costi.

G. Grevembroch, La Manifattura Geminiano Cozzi di Venezia.

G. Grevembroch, La Manifattura Geminiano Cozzi di Venezia.

Sin dall'inizio, la Manifattura di Geminiano Cozzi si distinse per la maestria con cui venivano create le porcellane, che superava di gran lunga quelle della concorrenza, che gli fece conquistare un prestigio immediato a livello internazionale.  Questo straordinario risultato fu in gran parte attribuibile alla scoperta e all'acquisto di alcune cave a Tretto, nei pressi di Vicenza, che fornivano un caolino di qualità eccezionale. A differenza del celebre caolino di Limoges, quello impiegato da Cozzi era incredibilmente puro e privo di qualsiasi sfumatura grigia, il che donava alle sue porcellane una luminosità e una brillantezza senza pari.  Ma ciò che rendeva veramente unica la Manifattura era la ricercatezza dei disegni e l’incredibile abilità dei suoi pittori decoratori, spesso oggetto di contese e stratagemmi burocratici per strapparli alle altre manifatture. Eccezionale era inoltre la continua ricerca di motivi decorativi innovativi, che anticiparono idee compositive ed artistiche di gran lunga successive. Ogni pezzo era un’opera d’arte destinata a irradiare fascino attraverso i secoli.

Le collezioni di Geminiano Cozzi, contrassegnate dall'ancora ardente rosso ferro e solo in rari casi arricchite d’oro per le produzioni destinate ai Dogi, continuano a emozionare e a trasportare chi le osserva in un glorioso passato. Ancora oggi, evocano l'atmosfera artistica degli affreschi di Tiepolo, delle vedute suggestive di Canaletto e dei paesaggi mozzafiato di Guardi: insieme a Cozzi, tutti maestri della pittura veneta allora contemporanei. 

Il 1797 segnò la fine per mano di Napoleone Bonaparte della Repubblica Veneta, il cuore pulsante di un'epoca di gloria, indipendenza e libertà che aveva splenduto per undici secoli interi. Era il crepuscolo di un’era d’oro. E mentre il mondo antico svaniva, anche Geminiano Cozzi, protagonista della rinascita artistica di Venezia si spense, lasciando la sua Manifattura nelle mani del fratello Vincenzo.

Il marchio dell’àncora rossa dovette chiudere la sua attività nel 1812, ma non per questo la sua memoria fu cancellata. Le sue porcellane continuarono e continuano  a incantare le tavole e i musei di tutto il mondo, mentre i collezionisti più appassionati le cercavano e cercano tuttora nelle aste, da Sotheby’s a Christies fino a Pandolfini, desiderosi di possedere un frammento di quella magica eredità culturale e di esibirlo con orgoglio.

Più di duecento anni dopo la chiusura della Manifattura Cozzi, qualcosa di straordinario accade. L’imprenditore veneto Antonio Tognana, per gli amici Tonino, animato da una visione audace, decide di riportare in vita la bellezza e la raffinatezza delle porcellane Cozzi, riconoscendo il loro valore senza tempo.  Tonino Tognana anni prima aveva già acquisito il marchio “Geminiano Cozzi – Venezia 1765”, con il suo prezioso archivio storico: uno scrigno di conoscenza e arte che custodisce forme, disegni e le antiche "ricette" di produzione. Una risorsa inestimabile per chi desidera preservare e rivivere la tradizione.

Con una lunga esperienza nel settore, Tonino Tognana si distingue per la sua visione lungimirante e il savoir-faire ereditato da generazioni di produttori, prima di laterizi e poi di porcellane da tavola. Ma decide di seguire le orme visionarie di Geminiano Cozzi, impiegando un materiale più chiaro e resistente della porcellana: la Fine Bone Porcelain. Grazie alla sua speciale composizione - una miscela di caolino, feldspato e cenere di resti di ossa bovine calcinate - si distingue per la sua incomparabile traslucenza e durevolezza. Questo connubio perfetto di eleganza e durabilità àncora l’arte della tavola a canoni di bellezza indimenticabili.

L'occasione per annunciare questa rinascita si presenta nel 2015, in occasione del 250° anniversario della Manifattura. Come viene fatto per omaggiare i grandi artisti, nella splendida cornice di Ca’ Rezzonico viene allestita la mostra “Geminiano Cozzi e le sue porcellane". Questo evento non solo segna l'inizio di un ambizioso progetto per riportare in auge la Manifattura Cozzi di Venezia, ma anche per riscoprire e valorizzare l'antica tradizione artistica veneziana delle porcellane.

La nostra storia è intrisa di collaborazioni con artisti, artigiani e maestri decoratori. Questo, come un faro, ci ha condotto verso nuovi orizzonti nel mondo della tavola, dove arte e design si fondono in una sinergia senza precedenti. Abbiamo iniziato a collaborare con giovani talenti internazionali selezionati per il loro bagaglio unico di esperienze, influenze culturali e visioni creative che si riflettono nelle loro opere e che arricchiscono il nostro patrimonio artistico, ora anche a tavola.
L'anno 2020 ha visto il lancio della collezione Ethnics, disegnata da Gianpietro Mastro, che ha reinterpretato con maestria un oggetto iconico della nostra manifattura: il Rinfrescatoio o Vaso da Giaso.
Da oltre 250 anni, il suo ruolo è stato quello di mantenere freschi la frutta o il pesce grazie a un’intercapedine riempita di ghiaccio, oppure di adornare con eleganza le tavole dell’epoca. Ora acquisisce un nuovo significato culturale: da semplice strumento pratico, si trasforma in un'opera d'arte capace di raccontare storie, suscitare emozioni e stimolare conversazioni profonde.

Mastro ha infatti scelto di rivestire questo oggetto con sei maschere etniche, proponendo un ideale giro del mondo che parte dagli USA, passa per l’Egitto, il Sud Africa e arriva fino al Giappone. Ogni maschera, radicata nella cultura veneziana e simbolo del Carnevale e della tradizione teatrale, dona al Rinfrescatoio un nuovo spirito internazionale, ricco di storia e significato. Mastro ci invita a riflettere su come gli oggetti quotidiani possano evolversi e assumere nuovi ruoli nel contesto moderno. Realizzata in fine porcellana, la collezione Ethnics ha vinto l’International Awards of Excellence 2020, confermando il nostro impegno nel fondere tradizione e innovazione.

La nostra collaborazione con giovani talenti internazionali si rafforza ulteriormente: Geminiano Cozzi 1765 incontra l'arte di strada del londinese Endless, il primo street artist ad essere accolto nella nuova sezione dedicata all'arte contemporanea alla Galleria degli Uffizi di Firenze. Il suo maestoso murales, realizzato sulle nostre mura aziendali, dimostra una fusione tangibile tra la Manifattura e l'espressione artistica. Quest’opera è una vera dichiarazione di intenti: vogliamo che l'arte sia parte integrante della nostra identità, visibile a tutti, dal personale ai visitatori, passando per la comunità locale. Un segno distintivo che incarna il nostro impegno a vivere e respirare arte, sia dentro che fuori dai nostri spazi.
Ma la collaborazione con Endless non si ferma alle mura: famoso per le sue creazioni provocatorie e radicali, l’artista ha dato vita a una collezione da tavola in edizione limitata che stimola una profonda riflessione sulle dinamiche e i canoni moderni di cultura e bellezza. Le sue opere, che ironicamente dissacrano simboli del fashion system come Karl Lagerfeld e Kate Moss, incontrano la porcellana: trasposte su piatti, tazze e altri complementi da tavola, danno vita a pezzi unici da collezionare, capaci di unire arte contemporanea e tradizione.

Questi moderni emblemi religiosi della società offrono agli amanti dell’arte un’esperienza unica, in cui l’anima rock dell’artista si esprime con potenza e autenticità. La nostra azienda continua così a esplorare il potenziale della tavola come veicolo di comunicazione e conversazione, consolidando il nostro legame con il mondo dell'arte contemporanea.

Il rapporto con Endless segna un anno di profondo significato.
Dopo la creazione del murales, la città di Treviso accoglie Endless con una mostra indimenticabile e provocatoria ospitata nella dimora storica Ca’ Robegan, che si estende poi anche sui muri della stessa città. Endless sceglie di dedicare la sua geniale creatività a un'icona senza tempo: Sua Maestà la Regina Elisabetta II. Con profonda ammirazione e sincera devozione, dà vita alla collezione “Lizzy Vuitton”. Quest'opera non solo celebra la regalità e l'eleganza della Regina, ma riflette anche sulle dinamiche culturali contemporanee e sulla persistenza dell'iconografia regale nella società moderna. La mostra esplora in profondità il dialogo tra tradizione e innovazione attraverso le opere di Endless, trasformando lo spazio urbano in un palcoscenico di arte e pensiero critico.
In occasione della mostra, Geminiano Cozzi 1765 e Endless decidono di scrivere un nuovo capitolo della storia che li accomuna: la porcellana viene e verrà modellata in 99 diversi busti della Regina Elisabetta II, per l’artista l’ultima icona di stile mondiale.

Ogni busto presenta il volto parzialmente celato da una mascherina, simbolo eloquente del difficile periodo segnato dalla pandemia di Covid-19:ognuna racconta un pezzo della vita della Regina, aggiungendo un tocco personale e profondamente significativo a ciascuna scultura. I busti di Endless ci invitano a riflettere non solo sulla grandezza della Regina, ma anche sulla resilienza umana di fronte alle sfide globali: sono un ponte tra passato e presente, che unisce la storia con le esperienze contemporanee in un dialogo emotivo e universale attraverso l'arte.

Grazie ad una lunga esperienza e profonda conoscenza della porcellana, sviluppata sin dall’infanzia, Tonino Tognana disegna due forme nuove straordinarie: Burano e Arena, destinate non solo ad arricchire il panorama della tavola, ma anche a rappresentare la sua passione e dedizione per l'arte della porcellana. Decide poi di potenziare ulteriormente il team creativo interno di cui è guida con l’ingresso di nuove figure professionali e collaboratori specializzati nella sperimentazione di nuove forme, decori e tecniche innovative per esplorare nuovi confini dell'artigianato tradizionale. Perché da sempre, per Geminiano Cozzi 1765, ricerca e sviluppo sono motori di crescita e di eccellenza.

Un impegno che continua a definire il futuro di Geminiamo Cozzi 1765: all’orizzonte si intravedono novità che promettono di lasciare un segno indelebile nel settore della porcellana.

Il viaggio continua…